mercoledì 28 novembre 2012

RICETTA 2: il grano

Buon pomeriggio. Eccoci oggi a proporvi una delizia pugliese. Non si tratta di una vera e propria ricetta, ma di un alimento che, a seconda dei gusti, può essere condito in svariati modi, dando vita a piatti originale e gustosi, nel rispetto di preferenze culinarie differenti.
Il Grano è un cereale che si differenzia in Grano duro e Grano Tenero. A Rutigliano viene prodotto il Grano duro, che viene utilizzato dopo essere stato brillato.
Il Grano è composto per lo più da amido, proteine e acqua. La presenza di grassi, proteine e vitamine fanno del grano un alimento genuino e gustoso!
LO SAPEVI CHE il grano viene coltivato a Rutigliano da oltre 5000 anni! Lunga vita ai cibi sani!


Ricetta:
Per 6 persone di solito è consigliato cucinare ca 500g di grano (ricordate: come per la pasta il peso è calcolato a crudo!).
Prendete il vostro grano e sciacquatelo per bene sotto l'acqua corrente. Quando il grano sarà pulito versatelo in una pentola e aggiungete 5 litri acqua. Lasciate cuocere a fiamma alta sino a quando bolle, in seguito abbassate la fiamma e lasciate cuocere per circa un altra ora e mezza. 
NB: durante la cottura il grano non va mescolato!! 
A cottura ultimata scolate il grano e salatelo a piacere (il sale va messo solo se il grano non viene utilizzato per la preparazione di dolci). Il vostro grano è pronto. 
Ora potete fare 2 cose: 1)condirlo e gustarlo oppure 2) conservarlo per condirlo e consumarlo in seguito: in tal caso il grano va riposto in una coppa e conservato in frigo per massimo 1 settimana! Al momento di consumarlo è consigliato uscirlo un po' prima dal frigo e farlo cuocere per 5 minuti in una pentola con l'acqua già in ebollizione^^

Alcune dritte:
PER CHI HA POCO TEMPO: il grano può essere cotto nella pentola a pressione. In questo caso, dopo aver sciacquato il grano, dovrete riporlo nella pentola con 5 litri di acqua, chiudere la pentola e lasciarlo cuocere circa 3 quarti d'ora-1 ora. Con questo metodo il grano cuoce in circa la metà del tempo.

PER I TRADIZIONALISTI: il grano può essere cotto, seguendo la ricetta base, in un tegame di Terracotta. Il tegame in terracotta è tipico di Rutigliano: è risaputo che qualsiasi cosa cucinata in tegami di terracotta assume un sapore migliore, molto più vicino al sapore tradizionale dei piatti=)

Alcuni tipi di condimento:
Il grano è buono consumato con il sugo: che esso sia di pesce, di carne o sugo semplice, il grano ha sempre un sapore diverso e genuino!
Ottimo è con : sugo di tonno, con sugo di pesce misto, con ragù di carne, sugo semplice, oppure con sugo e fagioli.
Il grano può essere utilizzato anche per primi piatti più complessi, come i cannelloni di grano o il timballo di grano, o per altri piatto come la pastiera di grano, che però vi presenterò prossimamente.

LO SAPEVI CHE a Rutigliano, ogni anno in estate, si tiene la tradizionale "Sagra del grano" che attira turisti da tutta la Puglia: il centro storico diventa un centro in cui la gente può assaporare il grano cucinato in differenti modi: dai più tradizionali ai più strani=)

Loredana

venerdì 23 novembre 2012

Appunti su....(01)

Buon pomeriggio lettori
oggi al posti di parlarvi della mia città, descrivendola o raccontando qualcosa, voglio lasciare che sia uno dei nostri artisti a parlarvene. Infatti Caparezza, prima di diventare solista, ha scritto e cantato con i  San Nicola Connection una canzone intitolata Molfetta mia ed ecco qui un video con la canzone e il testo. Buon ascolto!

Testo:
Molfetamina è la s’stenz ca m ball ind a la penz ogne volt che perd la sperenz
chessa passion pu paiais addò passimm r shrnèt tra facce allegr e facce ‘ngagnèt.
U sacce bbun percè so’ stat emigrend e no m so m’shcat me co certa gend
U sacce bbun percè mò, dopo tend enn, sti strat s’onn fatt com u vend d ne mem.

L C’nis mmenz o burg, l’offert a la Medonn, la port o pian terr c la non
u bar d l s’gnur, u caffè d l sfrnzul, l cmbegn ca t menn’n affangul.
Po ste la procession, u sciucl du pallon, l mecn scazzat du sp’tron
M’chel cind lir, la 167, chir ca c’mengn a Molfett

l’aggiustn… la sfashn…l’aggiustn… la sfashn…l’aggiustn… la sfashn…l’aggiustn… la sfashn e mengn abbash

Mo cat, r mon ca pnzìn e gal già ann shcuffulat p met nu palaz d fandasm e d shcandat
ci tras iind a la terr prim o po t’acchie scazzat c fa u c’tron lung sop o grat
A piazza Bacarin nu palazz a spar’shaut la torr du Uardoce quenn mae l’avet vist
ind a la chies de la mort non so mai trasaut, palaz Cappellut non esist

Rit.: Molfetamina cuss seng a da adaccuà chessa furce a da m’là ci s no nu com fazz a tagghià
Molfetta mia famm cresh u ptlidd s’f'quisshm u c’rvidd adacc’ssì m pozz fa r’spttà

Molfetamina, Molfetta mia, Molfetamina, Molfetta

Molfetamina è la canzon ca s send ind o rion addò stonn l palazz d carton
addo scetn r bust de la shcosh o chendon strafenzl ca graitn do valcon
u f’sc’lar è nu mstìr ca sparesh a picc a picc c vu l cnzassìgge vatt u fric
e ci la fem’n ste prén n chièm a la memèr, n’sciaun ca s ‘mbar a fa u stegnèr

…e aggiustn…e sfashn…e aggiustn…e sfashn…e aggiustn…e sfashn…e aggiustn… e sfashn… e mengn a bbash

E aggiustn.
Da sott a ra port fing o rion d r bust a da pp’zzà l chèn a la pscin o c’mmeun
dritt dritt ind o straton d la cap’cciàine fing a la c’r'tecchie c r chèn e r gaddain
Po vin a v’dè com’è la chies nenz o re sop a cuss asfalt ca non è bon p ciucce
mò ca l s’gneure s ne vonn sè addo è? mmenz o funn d don Carlucce!

Molfetta mina cuss seng a da adaccuà chessa furce a da m’là ci s no nu com fazz a tagghia
Molfetta mia famm cresh u p’telidd s’f'quisshm u c’rvidd adacc’ssì m pozz fa r’spttà

Mò stit va ‘tt’nzione p’rcè so nu uagnone ca ven do paiais addo stonn r fem’n bone!

U pais d’ l crneut, de la pash, de la guerr, du n’glaish, du prish, d le meish, du pesh a m’rcat, nu d fore, u m’barcat, avvocat, arr’stat, e r stat, e r murt d fem, d sunn, e d secc, d drog, ca s’enghie, e d menghie, d cazz, d vrazz, d tazz, du cess, d fess, d dritt, e d cirr, e d citt e d meng’ a c’m'bitt!!

Molfetamina, Molfetta mia, Molfetamina, Molfetta




Traduzione:
Molfetamina è la sostanza che mi balla nella pancia ogni volta che perdo la speranza.
Questa passione è per il paese dove passiamo le giornate tra facce allegre e facce risentite
lo so bene perchè sono stato emigrante, e non mi sono mai mischiato con certa gente
lo so bene perchè dopo tanti anni queste strade sono diventate come il ventre di una mamma

I cinesi in mezzo al borgo, la fiera della Madonna, la porta al piano con la nonna
il bar dei signori, il caffè dei popolani, gli amici che ti mandano affanculo.
Poi c’è la processione, il gioco del pallone, la macchina schiacciata dal macigno (opera d’arte di un’artista).
Michele 100 lire (famoso personaggio di Molfetta, che chiede sovente l’elemosina), la 167, quelli che comandano a Molfetta

e la aggiustano, la rompono (x4) la mandano a fondo

e poi cade, Le monache a Pansini & Gallo (quartiere molfettese alla fine di vi Roma) sono crollate per mettere un palazzo di fantasmi e di paura.
se entri a Molfetta Vecchia prima o poi ti trovi schiacciato, se fai il citrone lungo (tipico gioco dei bambini molfettesi) sul marciapiede.
a piazza Baccarini un palazzo è sparito, la torre con l’orologio quando mai l’avete vista (demolita a fine ‘800, si trovava sull’arco della Terra, in via Dante, di fronte al Blues Cafè),
nella chiesa della Morte non sono mai entrato, palazzo Cappelluti non esiste

Rit.: Molfetamina, questo sangue devi annacquare, questa forbice devi affilare, altrimenti come faccio a tagliare
Molfetta mia fammi crescere il pisello, soffocami il cervello, che così mi posso far rispettare.

Molfetamina è la canzone che si sente nel rione dove ci sono palazzi di cartone
dove buttano le buste dell’immondizia all’angolo, popolane che gridano dal balcone
Il cordaio è un mestiere che non esiste. Se vuoi l’aggiustasedie vatteloapescà!
E se la donna è incinta, non chiama la mammara, nessuno che impara a fare lo stagnaro

Ma aggiustano e rompono…

e aggiustano
 Da “Sotto alla porta” fino al “Rione delle buste”
 da “Pezzelechène" alla “Piscina comune”
 dritti dritti nello stradone dei cappuccini
 fino alla “Crettècchie” con i cani e le galline
 Poi vieni a vedere com’è la chiesa dinanzi al re
su questo asfalto che non è adatto per gli asinelli
ora che i signori se ne vanno, sai dove?
 davanti al fondo di don Carlucci.

Rit.
 Adesso prestate attenzione a quel che dico, perchè sono un ragazzo che viene dal paese delle belle donne

 Il paese dei cornuti, della pace, della guerra, della golosità, del “priscio”, degli amici, del pesce del mercato, del contadino, l’imbarcato, l’avvocato, l’arrestato, delle statue, e dei morti di fame, di sonno, di sete, di droga, che si riempie, di menghie, di cazz, di braccia, di tazze di cesso, di fessi, di dritti, di cirri (del polipo), di zitti e di “persone che non sanno stare zitte”.

lunedì 19 novembre 2012

RICETTA 1: Ciambotto di pesce di Molfetta

Buon pomeriggio,
ecco la prima ricetta che vogliamo proporvi!
Gli ingredienti sono tutti della zona costiera della provinca di Bari e la ricetta è tipica di Molfetta, città con un lungo passato di pescatori ed infati il "u ciembott" è una zuppa che si fa utilizzando varie tipologie di pesce di scoglio.



INGREDIENTI:
500 gr. di pesci di scoglio vari come: scorfano, ghiozzo da pertugio, granchio peloso, sparidini, bavose reali, cicale, gamberetti, code di rospo.
2 spicchi d'aglio 
Una punta di peperoncino 
Olio d'oliva
Pomodori
Prezzemolo qb
Sale qb

Preparazione del pesce:
Le diverse tipologie di pesce vanno sventrate e desquamate.

Preparazione:
In un tegame basso di terracotta di medie dimensioni rosolate gli spicchi d'aglio e il peperoncino e aggingete 50ml di olio d'oliva. Lasciate rosolare per qualche minuto finchè l'aglio non diventa rosso a causa del peperoncino e aggiungete 4 pomodori maturi, il prezemolo tritato, il sale e l'acqua che dovrà andare a  coprire totalmente il pesce. Occorre lasciare cuocere il brodo per circa 20 minuti finchè non giunge  allo stadio di ebollizione.
A questo punto bisogna aggiungere i diversi pesci interi premurandosi di mettere prima le tipologie che necessitano di maggiore cottura ( scorfano, sparadini, bavose e code di rospo) e poi le altre. 
Lasciare cuocere per15minuti circa.

Servire a piacere o con crostini di pane, se si desidera una zuppa di pesce, oppure con pasta di piccole dimensioni.

Enza

domenica 11 novembre 2012

Presentazione

Questo blog sarà il frutto di un project work, portato avanti da sei ragazze e avviato all'interno di un laboratorio  dell'università degli studi di Bari.
In questo progetto vogliamo raccogliere delle ricette tipiche pugliesi e non, insieme ad articoli e curiosità sulle nostre città natali; il fine ultimo è quello di creare un ebook, da scaricare gratuitamente in modo da condividere le nostre esperienze e ricerche.

Buona lettura!